Taglio del Maggio – 9 Maggio 2013
Ad Accettura iniziano i riti arborei del Maggio col taglio del cerro nel bosco di Montepiano
di Enzo Labbate
Entra nel vivo dello svolgimento la tradizionale festa del maggio di Accettura che celebra il matrimonio tra due alberi. Oggi, giorno dell’Ascensione, secondo il vecchio calendario liturgico, il cerro più alto, più grosso e più dritto del bosco di Montepiano, già individuato nella domenica successiva a quella di Pasqua, viene abbattuto. Esperti boscaioli, unitamente a comuni cittadini, si danno appuntamento di buon mattino, nella piazzetta di San Vito da dove si parte per recarsi nel bosco. La secolare cerreta, distante cinque chilometri, è una vasta distesa di oltre mille ettari di alberi ad alto fusto di “Quercus cerris”, appartenenti alla famiglia delle Fagacee. Per secoli questo polmone verde è stato, per la piccola comunità di Accettura, fonte unica della modesta economia locale. Esauritasi l’industria della legna e del carbone per uso domestico e della traversina per costruire la ferrovia, oggi il bosco di Montepiano rientra tra i principali attrattori del Parco regionale di Gallipoli-Cognato e delle piccole dolomiti lucane.
Nel bosco a tagliare il Maggio
Domani si celebrerà il rito millenario, la festa di Accettura entra nel vivo
ACCETTURA – Con il taglio del “Maggio” la festa dedicata a San Giuliano Martire entra nel vivo. Dopo la scelta dell’”albero maestro” di domenica 7 aprile,quella della “cima di agrifoglio” della domenica successiva 14 aprile, come da tradizione il giovedì di Ascensione si procede al “taglio del Maggio” cioè all’abbattimento di quell’albero maestro che è il vero, anche se non unico simbolo, di una delle feste più conosciute della Basilicata. Un rito che si ripete da anni, tramandato da una generazione all’altra in maniera sempre genuina. La tecnologia non intacca né tantomeno inquina questo culto arboreo tra i più complessi e veraci. Non ci saranno motoseghe a profanare il bosco, ma solo asce, martelli e ronche che uniti alla forza ed alla devozione dell’uomo diventeranno potenti lame. Succederà così che giovani e anziani del posto, mossi da un comune sentire procederanno prima al taglio degli altri alberi, che fungeranno da forche
per l’innalzamento del maestoso cerro e, infine, dopo una paziente pulitura, al taglio delle radici, all’abbattimento delMaggio, in genere un esemplare di cerro che anche quest’anno innestato con la cima supererà i 30 metri. L’appuntamento è alle 9 presso l’ex casermetta forestale, nell’incantevole scenario del verdeggiante bosco di Montepiano dove il parroco, don Giuseppe Filardi celebrerà la messa. Poi, per tutta la giornata si lavorerà alacremente per tagliare pazientemente e nel pieno rispetto della natura il “materiale” occorrente. La fase più emozionante e delicata, naturalmente, dovuta anche alle proporzioni, quella del taglio del “maggio” quello cioè ritenuto il migliore tra centinaia di esemplari, il re della Foresta di Montepiano e per questo deputato a rappresentare “L’Albero”, che svetterà incontrastato per l’edizione 2013. Tutte le operazioni procederanno tra traboccanti banchetti spontaneamente imbanditi dagli abitanti di Accettura che per l’occasione sospendono il lavoro quotidiano per rinnovare questo rito. Il taglio del Maggio aggiunge un ulteriore tassello del grande cerimoniale delle celebrazioni per i festeggiamenti in onore di San Giuliano Martire e rappresenta l’ultimo passaggio rituale, prima della tanto attesa domenica incui il grosso e lungo tronco farà il suo ingresso in paese trainato da coppie di buoi e del successivo martedì in cui si porterà in processione la statua di San Giuliano. Tra dieci giorni, infatti, arriveranno le tre giornate più importanti dell’anno per la comunità di Accettura in cui, a cominciare dalla domenica, si procederà al singolare matrimonio tra il cerro e l’agrifoglio. Entrambi metafora di unione, di fertilità così come avviene tra gli uomini. Un antico e affascinante rituale arcaico che affonda le radici nelle società rurali le quali propiziavano la fertilità degli uomini e la prosperità dei campi attraverso la riproposizione, in chiave vegetale dell’atto sessuale umano, di un matrimonio della natura. Una appuntamento che conserva il suo fascino millenario e che si rafforza di anno in anno di nuovi contenuti a corollario e sostegno del rito. Come quest’anno in cui, solo pochi giorni fa, è stato siglato un gemellaggio con il paese di Baiano, in provincia di Avellino, dove si festeggia “Il Maio” in onore di Santo Stefano. Gemellaggio onorato e festeggiato dalla partecipazione di una folta delegazione lucana.
per l’innalzamento del maestoso cerro e, infine, dopo una paziente pulitura, al taglio delle radici, all’abbattimento delMaggio, in genere un esemplare di cerro che anche quest’anno innestato con la cima supererà i 30 metri. L’appuntamento è alle 9 presso l’ex casermetta forestale, nell’incantevole scenario del verdeggiante bosco di Montepiano dove il parroco, don Giuseppe Filardi celebrerà la messa. Poi, per tutta la giornata si lavorerà alacremente per tagliare pazientemente e nel pieno rispetto della natura il “materiale” occorrente. La fase più emozionante e delicata, naturalmente, dovuta anche alle proporzioni, quella del taglio del “maggio” quello cioè ritenuto il migliore tra centinaia di esemplari, il re della Foresta di Montepiano e per questo deputato a rappresentare “L’Albero”, che svetterà incontrastato per l’edizione 2013. Tutte le operazioni procederanno tra traboccanti banchetti spontaneamente imbanditi dagli abitanti di Accettura che per l’occasione sospendono il lavoro quotidiano per rinnovare questo rito. Il taglio del Maggio aggiunge un ulteriore tassello del grande cerimoniale delle celebrazioni per i festeggiamenti in onore di San Giuliano Martire e rappresenta l’ultimo passaggio rituale, prima della tanto attesa domenica incui il grosso e lungo tronco farà il suo ingresso in paese trainato da coppie di buoi e del successivo martedì in cui si porterà in processione la statua di San Giuliano. Tra dieci giorni, infatti, arriveranno le tre giornate più importanti dell’anno per la comunità di Accettura in cui, a cominciare dalla domenica, si procederà al singolare matrimonio tra il cerro e l’agrifoglio. Entrambi metafora di unione, di fertilità così come avviene tra gli uomini. Un antico e affascinante rituale arcaico che affonda le radici nelle società rurali le quali propiziavano la fertilità degli uomini e la prosperità dei campi attraverso la riproposizione, in chiave vegetale dell’atto sessuale umano, di un matrimonio della natura. Una appuntamento che conserva il suo fascino millenario e che si rafforza di anno in anno di nuovi contenuti a corollario e sostegno del rito. Come quest’anno in cui, solo pochi giorni fa, è stato siglato un gemellaggio con il paese di Baiano, in provincia di Avellino, dove si festeggia “Il Maio” in onore di Santo Stefano. Gemellaggio onorato e festeggiato dalla partecipazione di una folta delegazione lucana.
Da Accettura on line
1 commento:
amo il mio paese......
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